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Vaccini: verso la proroga del termine del 10 luglio per i certificati

Sanità pubblica Redazione DottNet | 26/06/2018 14:25

Pediatri, sì all'obbligo. Prèsidi, le incombenze non ricadano sulle scuole

L'ipotesi è quella di una proroga per la scadenza del 10 luglio, ultima data valida per la presentazione della certificazione definitiva che provi l'avvenuta vaccinazione dei bambini ai fini dell'iscrizione a scuola per il prossimo anno 2018-19. Sarebbe questa, secondo quanto si apprende, la strada in valutazione da parte del Governo in merito alla questione dell'obbligo vaccinale per andare a scuola.    La revisione dell'obbligo vaccinale per l'iscrizione scolastica è infatti prevista dal Contratto di Governo ed è stata riaffermata la scorsa settimana dal vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini. Il ministro della Salute, Giulia Grillo, da parte sua ha ribadito che i vaccini "sono un fondamentale strumento di prevenzione sanitaria primaria" e che "in discussione a livello politico sono solo le modalità migliori attraverso le quali proporli alla popolazione".

Ma ha anche sottolineato che le decisioni opportune saranno prese "in accordo con gli alleati di Governo", anche se "si tratta di un tema che deve essere discusso anzitutto dal ministero della Salute". Una polemica, quella relativa all'obbligo vaccinale per la frequenza di nidi e scuole materne, che preoccupa fortemente la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) che parla di una "inadeguata conoscenza del grave pericolo tuttora rappresentato dalle malattie prevenibili con le vaccinazioni" e sottolinea come "in nome di posizioni ideologiche prive di fondamento scientifico, si rischi di perdere quanto di buono è stato realizzato anche nel nostro Paese nella lotta contro queste malattie". Non è il 'rischio sociale di esclusione' che il Governo deve considerare, afferma il presidente Sipps Giuseppe Di Mauro, "bensì il rischio che un bambino venga incolpevolmente danneggiato da una malattia che era prevenibile. Non è giusto che un bimbo che non può essere vaccinato si ammali a scuola e non lo è neppure che un bimbo sano si ammali di una malattia prevenibile con le vaccinazioni perché i genitori hanno deciso di non vaccinarlo. Lo Stato ha il dovere di agire. Per questo - rileva - la Sipps si allinea alle altre Società Scientifiche che sostengono la necessità di non modificare l'attuale legislazione".

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L'ipotesi di proroga "non rappresenta un problema", invece, per i presidi: "Alla scuola - afferma Mario Rusconi, presidente Associazione nazionale presidi (Anp)-Lazio - compete una valida ed efficace organizzazione per monitorare la soluzione del problema e superare le eventuali difficoltà, per cui scadenzare secondo nuovi calendari la presentazione delle certificazioni vaccinali è una necessità di rapporti tra istanze sanitarie e opportunità politiche a cui la scuola è completamente estranea". Ciò che invece è "importante per la scuola - osserva - è che ci sia la massima concertazione tra ministero della Salute, dell'Istruzione e Uffici Scolastici Regionali, in modo che le loro incombenze non ricadano sul personale scolastico, come peraltro accaduto nei mesi passati". L'attuale scadenza del 10 luglio è prevista dalla legge e dalla circolare del ministero dello Salute dello scorso 16 agosto. Quanto alle vaccinazioni, la legge sull'obbligo vaccinale dispone che 10 vaccinazioni siano obbligatorie: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella. 

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